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Le cose cambiano #2

Facendo due rapidi conti, oggi è il 48esimo giorno del 2010 e questo invece è il mio primo post dell’anno.
Oggi è mercoledì delle ceneri.
Sono vivo, non preoccupatevi, sono solo in mezzo ad un vortice di cambiamenti improvvisi o che si sono accumulati gli uni sugli altri.

Una serie di concerti, una dozzina di film in un mese, una cinquina di viaggi tra quelli di piacere e quelli di lavoro.
E una persona nella mia vita, dopo un anno dalla mia precedente storia e un turbine di sei mesi con diverse ragazze.
No, non sono quello scrittore bello e maledetto per cui tutte le donne fanno la fila, ahimè per me non lo sono. Di certo che dall’apertura di questo blog fino a fine anno diciamo che ci sono state diverse donne (alcune anche in contemporanea tra loro)

Ma solo questa ragazza è riuscita dove le altre hanno fallito: scongerlarmi!
E non parlo sul piano sessuale o su quello affettivo o su quello di intelligenza: parlo proprio del Piano, quello supremo, come una lunghissima mensola (una Lack, come da Ikea) dove ci sono tutte le cose importanti della vita e del futuro.
Non vorrei peccare troppo di superbia e di convinzione ma alla domanda sarà quella giusta? la risposta che mi viene è…si! O almeno me lo auguro.

Vediamo, viviamo, sorridiamo e, come sto facendo da diverso tempo, scriviamo!

La neve se ne frega

L’altro giorno sono entrato in libreria, dopo aver ricevuto da un agenzia  la scheda tecnica della mia bozza di libro.
Tanti suggerimenti, una trama che ha degli alti e bassi, che potrebbe funzionare ma…
c’è da approfondire sui personaggi…c’è da migliorare lo stile…ad oggi il prodotto non sarebbe innovativo…

Ok, incasso il colpo, ringrazio a denti stretti e, come detto sopra, e mi reco in libreria.
Per trovarmi davanti “Scusa ma ti voglio sposare“, il nuovo libro di Federico Moccia…

Nella mia borsa a tracolla “sento” il mio manoscritto (fresco di semi bocciatura) fremere, tremare, ansimare.
Poi invece mi accorgo che sono io, che la mia incazzatura e la mia delusione stanno per innalzarsi a livelli stratosferici. Non credo di aver scritto il prossimo premio Strega, non credo che il mio libro possa essere inserito nei primi 10 libri più prestigiosi in Italia o nel mondo.
Ma penso che possa dire la sua! Molto di più rispetto ai libri di Moccia o di altri “orrori” che ho trovato in libreriao che ho letto in questi anni.

Ho varcato la soglia del negozio con un pizzico di rammarico ma allo stesso tempo con una voglia matta di tornare a casa e rivedere il mio manoscritto. E di cercare un editore disposto a pubblicarlo.
Ho sorriso al sol pensiero mentre sistemavo sottobraccio “La neve se ne frega” di Luciano Ligabue (versione fumetto), che ho regalato ad una persona cara.